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Cosa c'è dietro al lavoro della ditta Casagrande - Tigrino?

"Il maestro che progetta i gioielli. L'esperienza sotto le Due Torri"

Su Mambo - Rassegna Stampa, Articolo di Simone Giglioli, in: A B C - L'Impresa, di Martedì 10 Marzo 2004, p. 9.

Le notizie di questi giorni stanno mettendo almeno in parte, in cattiva luce la figura dell’imprenditore. Ovviamente si fa riferimento a quello della grande industria legato ai mercati
finanziari ,a una campagna di questo genere rischia di fare dimenticare i meriti di tanti soggetti
presenti sul territorio nazionale , il cui successo è figlio solo di duro lavoro e di maniacale attenzione alla qualità del prodotto. A Bologna , come in tutta l’Emilia-Romagna del resto, sono molte le figure di questo tipo. E alcune di queste portano avanti una tradizione familiare. Prendiamo il caso della Ditta Casagrande Tigrino (nella foto il titolare), un’azienda che progetta e crea gioielli.

Nata all’inizio del ‘900 questa impresa è stata rilevata nel 1837 da Tigrino Casagrande, che già vi operava dal 1917. Dal 1963 le redini dell’azienda sono passate in mano ai figli Carla e Marco. Benché fortemente indirizzata alla creazione di gioielli personalizzati questa piccola realtà bolognese ha come clienti anche enti locali, musei ed università. Formato professionalmente dal padre Tigrino, Marco Casagrande ci racconta il suo modo ricondurre questa azienda nella quale sono tre le persone impiegate.

Come distingue una piccola realtà artigiana come la sua da una che opera a livello Industriale , al di là del volume di affari?
Occorre prima precisare che entrambe hanno come finalità il profitto, incentivo fondamentale per chi vuole svolgere una qualsiasi attività. Detto questo posso dire che una impresa come la nostra
punta esclusivamente su quello derivante dalla creazione del nostro prodotto,mentre quella più grande cerca riottenere una rendita anche dal mercato finanziario. Il nostro è quindi un modo di lavorare all’antica, e questo implica un forte legame con la clientela e una conseguente produzione personalizzata, cosa che non è possibile in realtà più grandi
.

Come piccolo imprenditore quale crede che siano le caratteristiche che che debba avere una persona per dare vita a a una propria azienda artigiana?
Innanzitutto, è necessario avere un capitale proprio, anche perché spesso le banche non sostengono adeguatamente le imprese nascenti. E’ inoltre fondamentale l’esperienza. Oggi molti neo imprenditori si buttano sul mercato immediatamente dopo aver frequentato qualche corso , senza disporre delle sufficienti conoscenze per farlo. Problema questo che si manifesta particolarmente nei casi di trasferimenti delle aziende, nei quali il nuovo corso dell’impresa viene portato avanti senza che si avvalga di figure fondamentali come quella del vecchio artigiano la cui esperienza aiuta quello giovane a dotarsi della giusta professionalità.

La vostra è una impresa portata avanti da tre persone, non avete la tentazione di crescere?
Data la nostra scelta di essere a stretto contatto con il cliente, abbiamo preferito operare al centro della città, dove gli spazi sono ovviamente più limitati o costosi rispetto a quelli delle aree artigianali. Quando la situazione lo consente esternalizziamo alcune fasi della lavorazione. Rinunciare alla crescita dimensionale significa ricerca di un miglioramento del nostro modo di operare. Utilizziamo gli attrezzi migliori e stiamo sviluppando anche la progettazione e la creazione di prototipi al computer, nonché la presentazione e la vendita on line di apposite linee di gioielli.

I vostri sono prodotti di nicchia. Visto il cattivo stato dell’economia avete notato dei mutamenti o delle valutazioni quantitative nelle richieste dei vostri clienti?
Per quanto ci riguarda la richiesta non è calata quantitativamente. Essendo però calate le risorse a disposizione della gente, in questo momento si preferisce acquistare prodotti più economici, di piccola serie. Il Natale come festa dei doni è cambiato molto in questi ultimi anni, forse perché concomitante con diverse scadenze. Queste cose si fanno sentire per un mercato di nicchia come il nostro. Ma già ora si nota un certo miglioramento nel livello delle richieste e conseguentemente degli affari.

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1.
Con la Cna alla scoperta dei mestieri della tradizione. Marco Casagrande: Un Orafo per amore con mani da chirurgo. Intervista di Franco Basile, dal Resto del Carlino, Pagina IX Cronaca, Giovedì 9Febbraio 2006.
2. Antiche tecniche di mestieri moderni. Quando il regno vegetale entra in oreficeria. Intervista all’orafo Marco Casagrande. Quotidiano: Bologna Artigianato e piccola impresa dell'Emilia Romagna. CNA n° 227 del 5/12/2004
3. Gli Artigiani artisti in Piazza Ravegnana. Seconda edizione di : Le Arti per Via. 16 maggio, 20 giugno, 11 luglio, 19 settembre 2004. Tratto da: "Bologna Artigianato e piccola impresa dell'Emilia Romagna n° 126 del 7 Giugno 2004".
4. Il maestro che progetta i gioielli. L'esperienza sotto le Due Torri . Su Mambo - Rassegna Stampa, Articolo di Simone Giglioli, in: A B C - L'Impresa, di Martedì 10 Marzo 2004, p. 9.
5. La Sfida verso una Città Creativa - Ammirando una Città in cui l'industria e la Cultura sono Vive. Autore: Prof. Masayuki Sasaki Editore: Iwanami S.P.A, Tokyo 28 Giugno 2001 <pp.45 - 48>

6. Marco Casagrande, un uomo d'oro. di Hélène Blingnaut. Tratto da: Soprattutto, la Rivista del Week End, anno 3, n° 30, dal 30 Luglio al 5 Agosto 1999, p. 65.

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