Marco Casagrande tra il 2004 e il 2006 ha realizzato un progetto di riproduzione sperimentale dei gioielli del Tesoro Goto della Dama di Domagnano.
Il Progetto è stato finanziato dal Rotary Club di San Marino per celebrare il suo 100° anniversario di fondazione e cofinanziato dalla Fondazione San Marino Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino – S.U.M.S. .
Il Tesoro è stato poi donato ai Musei di Stato della Repubblica di San Marino.
Il contesto del ritrovamento del Tesoro non è noto ed il complesso archeologico è stato interpretato o come un ricco corredo funerario femminile o come un nascondimento intenzionale (un “tesoro”). La preziosa parure è attribuibile ad una nobildonna ostrogota di alto rango, legata alla corte del re goto Teoderico (493-526), che diede vita ad un regno romano barbarico in Italia con capitale a Ravenna, distante circa 70 chilometri dal luogo del ritrovamento.
Come spesso avvenniva nell’Ottocento, tutti i reperti, tranne la borchia pseudo-rettangolare del Museo di Stato, si dispersero al di fuori della Repubblica di San Marino e sono oggi in musei e collezioni private di tutto il mondo. Da qui la necessità e l’opportunità, secondo Gianluca Bottazzi – direttore scientifico dello scavo di Domagnano-Paradiso, di riunire ciò che era stato disperso creando una riproduzione fedele di tutto il Tesoro.
Sul sito di Musei di Stato nella sezione Archeologica potete leggere l’interessantissima intervista (in 4 parti) fatta al Maestro Orafo e Archeologo Sperimentale Marco Casagrande dall’Arcehologa Paola Bigi.
Grazie all’intervista conoscerete meglio Marco, la sua sensibilità, la sua storia professionale, gli aneddoti e la descrizione delle fasi di questa memorabile impresa, che ha visto Marco riprodurre il Tesoro di Domagnano attraverso la ricostruzione delle attrezzature, la riscoperta degli antichi metodi di saldatura, la ricerca dei materiali più naturali (legni di essenze diverse, pietre, foglie) e antichi possibile (come i granati), i viaggi al Museo Archeologico Germanico di Norimberga e al British Museum di Londra, dove si trova una parte del Tesoro, i confronti con i colleghi come Alessandro Pacini e con lo Staff del Museo di San Marino .
Incrociando i moderni dati archeologici, con le antiche tecniche di oreficeria medievale la riproduzione del Tesoro è venuta così bene che è stato necessario marchiare le copie per distinguerle dagli originali.
Oltre a poter visionare il Tesoro dal vivo è possibile leggere i risultati delle scoperte di Marco sulle tecniche di oreficeria medievale. Queste sono state pubblicate su Ornamenta 1 e Ornamenta 2, collana di Archeologia Medievale dell’Università di Bologna.
Potete comune leggerle anche on line pubblicate sul sito Academia.edu con il titolo di “Confronto fra le tecniche attuali e quelle gote: i cloisons romboidali del Tesoro di Domagnano” e “Lo Spillone del Tesoro di Domagnano. Progettualità ed Antico nell’attività orafa”.
Vi lasciamo alle foto con le ultime battute dell’Intervista.
P. Bigi (Sezione Archeologica dei Musei di Stato) – Che cosa è quindi l’archeologia sperimentale per Marco Casagrande?
M. C. – Non lo so. Posso provare a dire cosa sono io. Non so cosa sono. Sono orafo quando creo un gioiello. Sono archeologo sperimentale quando provo a pensare come un altro uomo che ha fatto il mio stesso lavoro. Sono allievo quando mi confronto con un archeologo. Sono bambino quando studio, immagino, sogno. Sono un uomo, solo.
E ora godetevi la Viva Voce di Marco in questa interessantissima video intervista!
Resterete incantati se ancora non lo conoscete di persona!
Per Info info@casagrande-tigrino.it
Alcune delle foto riprodotte sono © dei Musei di Stato, RSM.